Roma Progetto “SMIP” (Sport della Mente per gli Istituti Penitenziari).

Se CSAIn è Sport e anche impegno verso il Sociale, è allora possibile attuare le due cose in contemporanea. (*realizzato prima delle misure Covid-19)
E’ appunto quanto è avvenuto a Roma, dove ha preso corpo il progetto “SMIP” (Sport della Mente per gli Istituti Penitenziari). Nel caso specifico si tratta di Corsi e Tornei di Bridge che si sono tenuti, in questa prima fase, presso l’Istituto di Rebibbia Maschile III Casa dove è Direttore la D.ssa Annamaria Trapazzo. Il coordinatore CSAIn del progetto è stato Cesare Carotenuto, Delegato Bridge per il Lazio, coadiuvato dall’Istruttore Achille Bernardini.
La principale finalità del progetto -come anche illustrato agli allievi nella breve digressione iniziale- è quella di far vivere il Gioco, oltre che come svago e divertimento, anche e soprattutto come occasione di socializzazione e crescita personale. Anche la metodologia didattica rappresenta un’innovazione: per facilitare l’apprendimento tecnico si parte dall’analogie con i giochi nazionali e si prosegue poi con dei “moduli circolari” che progressivamente approfondiscono i vari temi trattati. Si è iniziato a giocare al tavolo fin dal primo incontro, in ossequio al sano principio: “Giocate, sbagliate e divertitevi”. Le coppie sono state sorteggiate ad ogni incontro, appunto per enfatizzare gli aspetti di socializzazione; analogamente, nel caso di giocatori “dispari” alcuni sono stati collocati a giocare insieme nella stessa posizione. In questo modo hanno sempre giocato tutti. Se la teoria è bella, alla fine parlano comunque i risultati. Nel presente caso i numeri sono soddisfacenti: 15 persone hanno partecipato al primo incontro di presentazione, 14 hanno giocato e alimentato il punteggio di classifica. Citazione particolare meritano il clima e l’ambiente di gioco. Non c’è stata certo l’atmosfera rarefatta del “salotto buono”, bensì divertimento chiassoso, sfottò e normali recriminazioni alla fine di ogni mano. A modesto parere di chi scrive, è più giusto così. Infine, una curiosità tecnica per chi conosce il Bridge: il concetto che è stato meglio appreso e applicato è stato quello del Contre / Surcontre (la gestione del rischio). A questo punto, auguriamoci di essere solo all’inizio. Il progetto è infatti pronto per essere esportato verso altre realtà penitenziarie, e a questo proposito sono già iniziati contatti con il Dipartimento e il Provveditorato. La strada non si prospetta affatto semplice, ma io amo citare un vecchio proverbio inglese: “A thousand miles way begins with the first step!”.
CSAIN il primo passo l’ha comunque fatto, ed è stato un buon passo.
Cesare Carotenuto referente ragionale CSAIn Lazio